BDSM
Scritto da: Fulvio Brumatti
In Italia fino all’avvento di internet i rapporti di dominazione e sottomissione con tutte le loro ampie sfumature erano identificati dalla sigla SM. Ossia “essemme”. Ossia sadomaso.
Un termine sostanzialmente nuovo che andava a sostituire quello di “sadomasochismo” che era usato dai manuali di psicologia e psichiatria e che si riferiva a rapporti perlopiù non consensuali. Dunque di violenza.
Con la sigla SM che risale alla fine degli anni ’70, si ricomprendevano invece solo i rapporti di dominazione e sottomissione di tipo consensuale.
Un passo decisamente fondamentale.
Il termine BDSM è stato coniato negli Usa – con lo scopo che andremo a vedere tra poco – ed è un acronimo ove le varie lettere stanno ad indicare B bondage, D disciplina e per taluni dominazione, S sottomissione e per taluni sadismo, M masochismo.
L’acronimo si presta molto bene a incrociare i vari significati ed ovunque sui siti si leggono incroci come: Bondage & Disciplina (B&D), – Dominazione e Sottomissione (D&S o DS) – Sadismo & Masochismo (S&M o SM).
Trattasi di un tentativo di identificare i rapporti di dominazione e sottomissione elencando una serie di cose non omogenee come: pratiche (bondage, disciplina) , come atteggiamenti (dominazione, sottomissione), come pulsioni (sadismo, masochismo).
Coloro che hanno coniato l’acronimo BDSM hanno motivato questa posizione con l’obiettivo di prendere le distanze da pratiche non consensuali.
A puro titolo di esempio cito quanto scritto sul sito di Barbara e Hyde: “SM = sado-masochismo è il termine più antico, rifiutato dalla comunità internazionale perchè facilmente confuso con fenomeni di dominio-sottomissione non consensuali.”
Va però precisato che questa motivazione ha il suo buon fondamento per la cultura americana e molto meno per quella italiana. SM ossia esseemme ossia sadomaso sono termini che nella lingua inglese non ci sono.
SM pertanto nella cultura anglosassone è “sadomasochism” che è termine che per nulla può essere applicato alle relazioni di dominazione e sottomissione di cui noi parliamo.
Giusto per la cultura anglosassone coniare un termine del tutto diverso da “sadomasochism” e quel termine è dunque BDSM.
Le riflessioni fin qui fatte mettono pertanto in dubbio la utilità dell’uso del termine BDSM per Paesi come Italia, Francia, Spagna ed altri che possono dare al termine SM un significato diverso da “sadomasochismo”.
Ma alcuni dubbi riguardano anche la filosofia insita in questo acronimo.
Inizialmente le parole espresse dalle 4 lettere erano: bondage, domination, sadism, masochism.
Ben presto fu evidente la limitazione di campo che davano queste 4 parole. Ecco che si sono aggiunte altre ossia quelle possibili inizianti per le lettere B, D, S, M.
Esse sono: bondage, disciplina, dominazione, schiavitù, sottomissione, sadismo, masochismo.
Questo per cercare di ricomprendere l’intera materia.
E poi ancora si sono unite le lettere a gruppi : B&D – D&S o DS – S&M o SM (vedi tra l’altro Wikipedia)
Ma ugualmente qualcosa sfugge ed è anche qualcosa di grosso come tutta la parte del feticismo. Sia esso il feticismo del piede, delle calzature o degli indumenti (gomma, pelle, maschere ecc)
La sottomissione e il feticismo qualche volta percorrono la stessa strada ma molto spesso no e il feticista non si sente un sottomesso, ma solo uno che ama quella parte del corpo che è il piede oppure certi indumenti o materiali.
Parimenti i giochi bizzarri, i giochi clinical, i clisteri, la pioggia dorata ecc possono essere una espressione della sottomissione (o dominazione) ma spesso hanno una loro vita autonoma.
Ed essi a pieno titolo rientrano nell’ ….. SM ma nel BDSM dove stanno? Parrebbe da nessuna parte.
La conclusione che ci sentiamo di trarre è che la sigla SM ha una sua perfetta validità (in Italia). Nei rapporti internazionali è corretto parlare di BDSM.
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